Le salde radici di una cultura viva
Le salde radici di una cultura viva
Se la cultura sarda è un forziere colmo di tesori da scoprire, il canto a tenore è probabilmente la sua gemma più preziosa.
È una forma di canto molto antica eseguita da quattro voci maschili le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
La danza è una delle manifestazioni popolari più sentite a Oliena. In particolare su ballu tundu – ossia il ballo tondo, in cui i ballerini si dispongono a cerchio – è ancora in grado di coinvolgere, durante le feste pubbliche e private, un gran numero di partecipanti. Segno che si tratta di una forma espressiva ancora attuale e amata da tantissimi.
L’abito di Oliena (su hustùmene) è pregiatissimo. Rigorosamente ricamato a mano, si compone di stoffe finissime, colori intensi, forme elaborate e meravigliosi gioielli d’oro. Per realizzarlo sono necessarie diverse artigiane oltre alla sarta: le tessitrici, le ricamatrici e le tingitrici. Queste ultime, ricavando le loro materie prime dalla flora locale fanno sì che gli abiti portino su di sé i colori del territorio.
Forse anche per queste ragioni l’abito tradizionale in Sardegna è un simbolo identitario molto sentito.
In Sardegna le architetture ecclesiastiche più affascinanti sono spesso piccole, proporzionate, incastonate fra i vicoli di paesi antichi o immerse, solitarie, fra le morbide colline delle campagne.
A Oliena gli edifici religiosi sono ben quindici; le loro forme, gli stili e le opere che conservano raccontano un pezzo di storia di questo angolo di Barbagia.
Passeggiando tra i vicoli e le piazze di Oliena potrete godere delle meravigliose immagini di Marianne Sin-Pfältzer, fotografa tedesca che, arrivata per la prima volta in Sardegna nel 1955, dopo una vita in viaggio, ha deciso di fare dell’Isola la sua dimora per gli ultimi anni della sua vita.
Ogni anno, da oltre 25 anni, il secondo fine settimana di settembre Oliena apre le sue case ai visitatori. Le antiche corti degli olianesi, sas cortes appunto, rivelano gli aspetti più autentici della cultura, dell’enogastronomia e delle tradizioni barbaricine.
È un viaggio tra le vie del centro storico dove ogni casa (ogni corte) è una stazione in cui vale la pena fermarsi per scorgere con uno sguardo, o attraverso il profumo e il palato, un microcosmo di saperi familiari e comunitari stratificatisi nei secoli.
Il progetto “A scuola di Murales”, organizzato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Oliena, vede le ragazze e i ragazzidai 13 ai 17 anni impegnati, sotto la guida esperta dell’artista olianese Luigi Columbu, nel ripristino e cura di alcuni Murales del paese e in una nuova realizzazione a tema.