Il murale realizzato da Luigi Columbu ritrae uno dei più celebri banditi sardi di fine Ottocento: Giovanni Corbeddu Salis, nato a Oliena nel 1844 e protagonista di molte storie e leggende cariche di mistero e avventura.
Il celebre latitante è rappresentato in prima pagina su un periodico dell’epoca rinominato “La Domenica del Corrasi” (con riferimento alla celebre testata “La Domenica del Corriere”).
Giovanni Corbeddu Salis è ritratto sul modello di una foto risalente al 1894, anno in cui si svolse una delle tante vicende che accrebbero la sua fama di uomo di parola e di difensore degli oppressi sprezzante del denaro e dei potenti.
Nell’estate del 1984, infatti, due commercianti francesi furono rapiti tra Seulo e Aritzo da alcuni criminali. Le alte cariche dei Carabinieri cercarono di contattare Corbeddu perché facesse valere presso i malviventi il rispetto e l’ammirazione che si era guadagnato nei suoi anni di latitanza svolgendo spesso il ruolo di pacificatore e arbitro nelle controversie tra i pastori e le comunità locali. Grazie al suo intervento i due stranieri furono liberati ma il bandito rifiutò sdegnosamente la ricompensa di ben 20.000 lire, una consistente somma di denaro per l’epoca.
Questa vicenda è rappresentata nel murale all’interno del riquadro in basso a sinistra mentre nei due cartigli a destra sono riportati altri rimandi alla storia del bandito. In quello in alto un graffito e un prolagus ricordano la famosa Grotta Corbeddu, che fu il suo nascondiglio nella Valle di Lanhaito. In basso una citazione dal libro di Giulio Bechi, ufficiale toscano inviato in Sardegna per combattere il banditismo, da cui si intuisce il fascino subito dalle stesse forze dell’ordine che gli davano la caccia.
L’opera è stata realizzata in occasione del laboratorio per ragazzi dai 13 ai 17 anni nell’ambito del progetto “A scuola di murales“.