Anche in passato, durante le feste più importanti, i partecipanti erano talmente tanti da arrivare a formare fino a tre grandi cerchi di danzatori (ballos a tres pigias).
La danza, dunque, è un lungo filo che unisce gli olianesi attraverso i secoli ma che, a dimostrazione della sua vitalità e ottima salute, si è rinnovata nella fisionomia e nelle interpretazioni anche in anni recenti.
Il ballo olianese può essere accompagnato secondo tre modalità: la prima è silenziosa, ossia senza canti o strumenti; la seconda prevede la voce di un solo cantore per volta; la terza segue la musica del coro a tenore (una tipica espressione musicale sarda) o dell’organetto diatonico.
I luoghi privilegiati per le danze erano i dintorni delle chiese di San Lussorio e Santa Maria, e la piazza del Collegio.
I balli sono numerosi e anche molto diversi fra loro, si va da quelli caratterizzati da movimenti lenti e ondeggianti a quelli più ritmati e addirittura frenetici. I più abili danzatori hanno sempre avuto un posto di rilievo nella considerazione popolare.
Una delle varianti principali di ballo tondo è su passu torrau, ma sono altrettanto importanti su dennàru, su passu torrau puntau, su nugoresu, s’àrciu, s’àrciu antihu, su durdurinu.