Durante il breve dominio pisano su questa parte dell’Isola, a partire dal 1300, il ponte di Papalope (noto anche come Su ponte ’e sos pisanos) ha giocato un ruolo cruciale nel programma di espansione economica della potente repubblica marinara. L’infrastruttura, infatti, facilitava il commercio sia nell’esportazione di bestiame, di prodotti caseari e agricoli, sia nell’importazione di tessuti preziosi e spezie per la conservazione della carne.
Il ponte di Papalope, in sintesi, è stato un caposaldo del programma di sviluppo economico e agricolo di quest’area dove i Pisani hanno introdotto nuove colture e attuato sperimentazioni su varie tipologie di vitigni con il contributo degli ordini monastici giunti in Sardegna dopo lo scisma orientale.
Al ponte si accede percorrendo la SP 46 in direzione Dorgali dove, prima del chilometro 5, si trova un incrocio che conduce a destinazione attraverso una strada in cemento e asfalto.