Il 24 giugno numerosi giovani a cavallo si radunano presso la casa del priore e partono in direzione della chiesa di San Giovanni, un antico santuario campestre a pochi chilometri dal paese, noto alle fonti almeno dal XVI secolo.
Al loro arrivo comincia la processione intorno alla chiesa seguita da una messa solenne.
Al termine delle celebrazioni si svolge su hùmbidu, il tradizionale banchetto che in passato veniva offerto dai pastori. Sino agli anni ’40 del Novecento, l’ultimo giorno della festa, i cavalieri, rientrando in paese, si fermavano in periferia e si esibivano nel salto di un grande falò sul quale ardeva s’istatua, (la statua) che consisteva in un fantoccio di stracci. Il rito aveva lo scopo di scacciare le influenze malefiche che potevano incombere sulla comunità.
Attualmente il salto intorno al fuoco in onore di San Giovanni è ancora in uso, all’imbrunire della sera precedente il giorno di festa, davanti agli usci delle case.