L’arte più nota e apprezzata è quella del ricamo, che trova la sua più alta espressione nei vari elementi dell’abito tradizionale. In particolare gli arabeschi e i ricami del fazzoletto femminile riscuotono un’ammirazione universale e rappresentano una fonte di ispirazione per le opere di artisti, designer, sarti e altri artigiani. L’attività delle ricamatrici è ancora viva e molto ricercata tanto da essere diventata essa stessa un’attrazione turistica.

Esistono due soli elementi dell’abito tradizionale realizzati dal lavoro maschile: le scarpe, cucite e confezionate interamente a mano e su misura, riproducono fedelmente quei modelli del passato usati da pastori, contadini, massaie e artigiane. Oggi vengono realizzate anche con alcune varianti moderne molto apprezzate e richieste dai giovani.
Le stesse mani in grado di confezionare le scarpe realizzano anche sa hintoglia la bellissima cintura dell’abito maschile, finemente lavorata a mano.
Un altro accessorio realizzato dai pellettieri, che era d’uso comune in passato e molto amato ancora oggi, è sa taschedda, ossia uno zainetto in pelle di vitello utilizzato per riporre viveri e utensili da pastori e contadini.

Gli arazzi e i tappeti della tradizione sarda sono preziosissimi. I celebri motivi geometrici, l’armonia delle figure stilizzate (come la pavoncella), la scelta dei colori e la maestria con cui venivano realizzati li rendono tutt’oggi manufatti di grande pregio. Un tempo, con il telaio verticale, si realizzavano sas fressadas, arazzi di grandi dimensioni di cui oggi è raro trovare pezzi interi perché la maggior parte delle famiglie usavano tagliarli e suddividerli tra gli eredi affinché tutti conservassero il ricordo di un pregiato bene familiare.

Ciò che rimane oggi di un mestiere antico come quello dell’artigiano del legno è legato soprattutto alla realizzazione di mobili e oggetti d’arredo. In particolare la tipica cassapanca sarda continua ad essere molto apprezzata e richiesta. Oggi alla produzione in stile sardo si affianca una produzione originale che guarda alla contemporaneità e alle nuove esigenze della modernità.

Quando si parla della gloriosa tradizione orafa di Oliena non si può non pensare alle lavorazioni in filigrana e in particolare ai gioielli del costume. Si tratta di un’arte influenzata nei secoli dagli scambi con altri popoli del Mediterraneo e che trova nell’Isola una manifestazione originale, con manufatti e amuleti dal forte valore simbolico. Fra i monili più conosciuti ci sono sa gutturada in oro e corallo, s’isprugadente in argento e pietre colorate, e i meravigliosi rosari in oro, madreperla e corallo.

La lavorazione della ceramica a Oliena segue due correnti fra loro legate: da un lato lo stile tradizionale sardo, ricchissimo di storia e di varietà, dall’altro un percorso di ricerca nel senso della rielaborazione e rivisitazione degli stilemi isolani che ha nelle artigiane locali le rappresentanti di una scuola di grande interesse.

Il ferro battuto è il materiale ideale per edificare un ponte fra passato e presente.
I manufatti per la casa, le ringhiere e i portali di un tempo rivivono fra le mani di questi artigiani in grado, allo stesso tempo, di dare forma al futuro grazie a un design eclettico e contemporaneo.