Panneggi principeschi
L’abito tradizionale

L’abito di Oliena (su hustùmene) è pregiatissimo. Rigorosamente ricamato a mano, si compone di stoffe finissime, colori intensi, forme elaborate e meravigliosi gioielli d’oro. Per realizzarlo sono necessarie diverse artigiane oltre alla sarta: le tessitrici, le ricamatrici e le tingitrici. Queste ultime, ricavando le loro materie prime dalla flora locale fanno sì che gli abiti portino su di sé i colori del territorio.
Forse anche per queste ragioni l’abito tradizionale in Sardegna è un simbolo identitario molto sentito.

Quando, fino a non troppi decenni fa, il suo uso era quotidiano aveva anche una funzione di riconoscimento sociale, infatti, oltre agli aspetti pratici ed estetici, indicava il paese di provenienza, l’età, il grado di benessere, lo stato civile e l’eventuale lutto.

A Oliena era usato fino agli anni Trenta del ’900, dopodiché qui, come nel resto dell’Isola, è diventato un simbolo di appartenenza per tutte le comunità che lo custodiscono e lo esibiscono solo in alcune particolari circostanze.

Il vestiario femminile
Su muncadore

Su muncadore, ossia il fazzoletto di lana Tibet di colore nero, è forse il pezzo più significativo e identificativo. Viene riccamente ricamato a mano con motivi floreali utilizzando del filo di seta su cui si applica del filo dorato. Le ricamatrici realizzano il disegno accontentando le richieste del cliente dando vita a figure uniche che, di solito, non vengono replicate. Su muncadore è fermato da un pezzo di stoffa arrotolato, su chircu, utilizzato per far cadere meglio il fazzoletto. Altro elemento importante è sa triccia realizzata con la tecnica del macramè, da cui poi partono frange di filo acrilico, sas himmulas.

Sa hammisa

Sa hammisa, la camicia, realizzata in trambicchi (tela di Cambray), colorata del tipico azzurro, viene finemente ricamata nei polsi e nel petto.

Su gippone

Su gippone è un giubbetto di panno rosso indossato sulla camicia, bordato con nastro viola e guarnito con terziopel o broccato.

Sa pala

Sa pala è un corpetto realizzato con un nastro di seta colorato, terziopel e broccato, che si indossa sotto su gippone e d’estate viene usato al suo posto.

Sa tunica

Sa tunica è la gonna. Quella della festa è in orbace di colore marrone o bordeaux scuro, con balza di raso bianco o celeste, ricamata o pitturata con colori vivaci. Quella tutti i giorni, invece, è in velluto decorato con motivi floreali, meno costoso.
La gonna si presenta finemente plissettata in vita con piccolissime pieghe, sos ghettos, realizzate con un lungo procedimento affinché durino nel tempo.
Al di sopra della balza viene applicata sa guarnitura, una decorazione di pizzo o fiorellini di chiacchierino e nastrini, bianchi o celesti.
Una volta sistemati questi ornamenti l’orlo viene rifinito con una sottile striscia di panno rosso.

Sa vranda

Sa vranda è un grembiule di raso nero ricamato con la stessa tecnica del fazzoletto e decorato con fiori della stessa specie e dello stesso colore, di solito celesti o rossi.

Sas isharpas

Sas isharpas, le scarpe, oggi quasi completamente in disuso, sono ricamate a mano e ornate sulla punta da un fiocco realizzato in raso colorato, sa pupusa.

Il vestiario maschile
Sa hammisa

La camicia: realizzata in maniera simile a quella della donna e con la stessa tecnica.

Su gippone

Corpetto realizzato con diversi tessuti che arriva alla vita lasciando intravedere la cintura.

Sa hintoglia

Larga cintura decorativa di cuoio ricamata o con intagli, d’uso generalizzato in tutta l’Isola.

Sos carciones de uresi

Sos carciones de uresi (il gonnellino di orbace del costume maschile) sono di uso generale nell’isola, probabilmente di derivazione orientale, visto che lo stesso capo si può trovare anche in Grecia, Albania e Montenegro. Come per altri componenti del vestiario il procedimento di lavorazione è tutt’altro che semplice e dura circa un mese.

Sos carciones de tela

Calzoni larghi di tela, anche questi colorati di azzurro, e anch’essi probabilmente di derivazione greca

Sas miggias

Sas miggias sono delle ghette di orbace nero che ricoprono in parte anche le scarpe.

Sa berritta

Sa berritta, il copricapo maschile di panno nero, è un elemento del vestiario condiviso da gran parte dei costumi della Sardegna. A Oliena viene portato all’indietro o ripiegato sul capo.

Sas peddes

Sas peddes, il gilet di pelle d’agnello con il pelo per lo più rivolto all’interno, viene indossato come soprabito. Di solito era di colore nero naturale derivato dalle pelli della pecora nera, un tempo molto diffusa in Sardegna. C’era poi sa mastrunca anch’essa in lana di pecora ma con due mezze maniche e lunga sino alle caviglie.

Eventi
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Martedì
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Durante la prima parte della giornata Nubi sparse con qualche pioggia tendente nella seconda parte della giornata Coperto - Vento forte da ovest
Mercoledì
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Durante la prima parte della giornata Sereno tendente nella seconda parte della giornata Nubi sparse - Vento forte da ovest
Giovedi
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Durante la prima parte della giornata Sereno tendente nella seconda parte della giornata Coperto - Vento moderato da est
Venerdì
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Durante la prima parte della giornata Nubi sparse tendente nella seconda parte della giornata Sereno - Vento moderato da sud-est
Sabato
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Domenica
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Lunedì
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