La sacra via
Un percorso fra le chiese di Oliena
Sant’Ignazio di Loyola e Collegio dei Gesuiti

La costruzione della chiesa di Sant’Ignazio, voluta dall’ordine dei Gesuiti, durò più di un secolo, dalla metà del Seicento al 1758. Il progetto iniziale è di Domenico Spotorno, genovese, che diede alla chiesa le caratteristiche della scuola della sua città. Il suo aspetto finale tuttavia è più aderente agli stilemi del Settecento. Da notare la cupola del campanile che rimanda alla tradizione francese.
Il presbiterio ospita una statua del santo e un altare costruito su indicazioni di Spotorno, decorato con i canoni tipici del tardo Barocco, con festoni, ghirlande, conchiglie, foglie e colonne policrome.
Tra le navate si possono apprezzare numerose opere d’arte antiche e moderne.

Annesso alla chiesa si trovava il Convento che, essendo adibito anche a scuola, venne ribattezzato come Collegio. Un’imponente costruzione, oggetto di recenti restauri che hanno riportato alla luce diversi elementi della struttura originale. Nella sala del refettorio oggi ha sede una preziosa pinacoteca ricca di quadri, affreschi, sculture, paramenti liturgici e libri.

Santa Maria Assunta

La chiesa di Santa Maria è la chiesa più antica di Oliena; costruita tra il XIII e l’inizio XIV secolo è stata la parrocchia del paese sino al 1791.
L’edificio – che un tempo risultava al di fuori del villaggio, al centro di un’area cimiteriale – ha subito nel corso del tempo diversi rimaneggiamenti che ne hanno modificato radicalmente l’aspetto.
I restauri iniziati negli anni ’90 hanno però restituito diversi elementi originali. All’esterno sono stati evidenziati gli archi a sesto acuto che un tempo davano accesso alle cappelle laterali, mentre all’interno si è cercato di recuperare la muratura originale.

Nelle otto cappelle erano ospitati fino al 1931 altrettanti retabli in legno che oggi sono andati in gran parte dispersi. Alcune porzioni di questi sono state rinvenute in una collezione privata a Roma, mentre nella parrocchia di Sant’Ignazio è conservato il retablo di San Cristoforo (1530/1535) attribuito al Maestro di Oliena, che era attivo proprio in quel periodo. Oggi, sopra il portale principale è possibile ammirare un grande dipinto di Liliana Cano raffigurante il battesimo di San Giovanni Battista.

San Lussorio

La Chiesa di San Lussorio risale al XV secolo. È una piccola perla di dimensioni ridotte con una facciata molto semplice sormontata da un campanile a vela.
All’interno si può osservare lo schema costruttivo gotico-catalano sia nella pianta con navata unica a quattro campate, separate da archi acuti, sia nel presbiterio rialzato e coperto da una volta a crociera.
Sul presbiterio, da cui si accede anche alla sacrestia, è posto un altare in muratura, e in muratura sono anche le bancate laterali lungo le pareti della chiesa.
Il presbiterio è decorato con affreschi, rappresentanti tendaggi ed elementi architettonici, che fanno da cornice alla nicchia contenente la statua del santo.
Attualmente la chiesa è arricchita da affreschi dell’artista Liliana Cano, particolarmente legata al paese di Oliena.
A questa chiesa era annesso il convento dei frati Minori di San Francesco, che rimasero a Oliena dal 1640 al 1644.

Santa Croce

La chiesa di Santa Croce è molto probabilmente una struttura del XVI secolo sovrapposta a un edificio più antico andato parzialmente distrutto.
La facciata è semplice, con un coronamento ondulato sormontato da quattro croci, con una quinta croce posizionata sopra il campanile a vela, e una sesta nella parte posteriore, nel punto in cui si incontrano le falde del tetto.
L’impianto è a un’unica navata, in cui le campate sono separate da archi a tutto sesto.
Il soffitto è realizzato con travi in legno e incannucciato. Al suo interno si conservano un crocifisso ligneo del Settecento e, solo durante i riti della settimana santa, viene esibita una statua del Cristo deposto.
È presente anche un tabernacolo ligneo seicentesco in forma di piccolo tempio decorato da colonnine, rosette e dall’Agnus Dei.
I recenti lavori di restauro hanno portato alla luce, nel presbiterio, degli affreschi che rappresentano i quattro evangelisti.
Particolarmente antica sembra l’acquasantiera all’ingresso, scavata in un cilindro di basalto, dalle superfici non levigate.
La chiesa ospitava l’oratorio della confraternita di Santa Croce, fondata nel 1588 su approvazione dell’arcivescovo di Cagliari.

Nostra Signora della Pietà

Le chiese campestri e le feste ad esse collegate rappresentavano, e talvolta ancora rappresentano, degli importantissimi luoghi di socialità in cui stringere e rafforzare i legami fra abitanti di paesi vicini. Non a caso, spesso, intorno a questi edifici sorgevano degli ambienti, noti in Sardegna con il nome di humbressias, che servivano ad ospitare per qualche giorno i pellegrini provenienti dal circondario.

Una di queste chiese, forse la più suggestiva (seppur priva di humbressias), si trova all’interno del Parco di Su Gologone in prossimità dell’omonima fonte.
La facciata, inconfondibile, è coronata da un elemento a doppia voluta sormontata da un campanile a vela. L’interno, a due campate separate da archi a sesto acuto, presenta un presbiterio caratterizzato da un altare a navicella.

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