Il Corrasi fa parte del massiccio del Supramonte, il vero cuore naturale delle Barbagie, e punta Corrasi è la cima più elevata di questo grande complesso montuoso che si estende per circa 350 chilometri quadrati ed è circondato dai paesi di Oliena, Dorgali, Baunei, Urzulei e Orgosolo.
Ma non è l’altitudine ad affascinare gli escursionisti di tutto il mondo, perché è noto che le montagne sarde, essendo molto antiche, hanno subito l’erosione del tempo che ne ha ingentilito le vette, un tempo più elevate. Ciò che attira sul Supramonte e sul Corrasi visitatori da tutte le latitudini è la sua natura incontaminata, i suoi paesaggi letteralmente unici al mondo, i piccoli segni di un antropizzazione difficile, come i caratteristici pinnetos, capanne circolari di pietra con il tetto di legno – sorprendentemente simili alle capanne nuragiche più antiche di 3600 anni – e che fino a poco tempo erano ancora abitate periodicamente dai pastori durante la transumanza.
Il grande fascino di questi luoghi è quello di ritrovarsi all’improvviso, dopo poche ore di cammino, in un mondo puramente selvatico e indomabile, un luogo fuori dal tempo, che da sempre rappresenta una sfida per gli uomini che hanno provato a conquistarlo, e che, in fondo forse non sono mai riusciti nell’impresa.